Dall'ombra al sol

Tre atti di L. Pilotto

Un tema forse oggi un po’ desueto: la vita religiosa imposta e non liberamente scelta (precedente illustre, fra tutti, la monaca di Monza di manzoniana memoria).  Il sacerdozio del giovane Carlo è, quindi, il nucleo attorno al quale si sviluppa l’intera vicenda ed il soggiorno del chierico nella casa paterna, in attesa del “conferimento degli Ordini Maggiori”, dà modo ai personaggi di incontrarsi e, soprattutto, di scontrarsi, fino alla felice soluzione, che giunge con un matrimonio assolutamente imprevisto.  Il lieto fine di questa commedia, appartenente al teatro dialettale della seconda metà del 1800, è raggiunto grazie all’onestà di Don Gaetano, un vecchio prete “garibaldino” ed alla vivacità di Lisetta, una giovane educata a guardarsi intorno ed a non farsi sopraffare dalle convenzioni.  Il prete e la ragazza mettono in crisi un equilibrio tutto apparente, basato sulla paura di una pavida coppia di piccolo-borghesi e sugli ignobili ricatti di un prete senza scrupoli, e fanno trionfare la giustizia e l’amore.  Un salone al piano terra di una casa di campagna è l’ambiente in cui si  muovono i personaggi, guidati da una regia che accompagna, senza cadere in facili volgarità, lo sviluppo e la soluzione della vicenda.


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