La finta ammalata

Tre atti di C. Goldoni

La giovane Rosaura è segretamente innamorata e ciò le rende insopportabili le soffocanti attenzioni del povero padre che, senza comprendere la vera natura delle “stranezze” della figlia, pensa di risolvere il doloroso caso consultando “tutti i miedeghi e tutti i cerusichi “ della città, ma anche qualsiasi ciarlatano gli capiti di incontrare. Ma il mal d’amore non si cura con le medicine, come ben sanno Colombina (la sagace cameriera di casa che, immediatamente , ha capito la vera natura delle svenevolezze della padroncina) e la signora Beatrice (accorta amica di famiglia) che , invano, tenta di convincere il signor Pantalone a risolvere i mali della figlia dandole marito. Medici imbroglioni, chirurghi opportunisti, guaritori di ogni risma ed un attempato pretendente, interessato alla ricca dote, più che alla ragazza, sono la corte dei miracoli che complica la vicenda, che si snoda fra la bottega di Agapito - speziale assetato di novità, sordo ed interessato a vendere i suoi inefficaci intrugli e la casa di Pantalone. Alla fine l’amore trionfa ed il dottor Onesti, oggetto inespresso del desiderio, non solo smaschera i truffatori, ma ridona a Rosaura la gioia di vivere.


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